Oggi, 31 gennaio, è l’ultimo giorno per i potenziali acquirenti interessati all’ex Ilva per presentare le proposte di offerta per l’acquisto. Una fase molto delicata come l’ha definita lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, partecipando al convegno «Alleanza Nazionale. A 30 anni dalla nascita della destra di governo».

Dei rilanci per l’acquisizione dell’ex Ilva «se ne occupano i commissari e siamo in una fase estremamente importante e contempo delicata, in cui è bene per quanto mi riguarda tacere» ha detto Urso. Gli ulteriori 250 milioni di euro messi a disposizione dal governo per la continuità produttiva ed occupazionale degli impianti sono, per Urso, «la dimostrazione di quando questo governo creda nella rinascita della siderurgia italiana che può diventare e – io ne sono convinto – diventerà, un modello e u esempio in tutta Europa di una siderurgia green capace di essere competitiva a livello globale».

A replicare al ministro è Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde. «Urso non si è presentato a rispondere alla mia interpellanza parlamentare, dimostrando ancora una volta il disinteresse verso il futuro della provincia di Taranto e dei suoi cittadini. Eppure, il giorno prima e i due giorni successivi alla mancata risposta, il governo ha varato decreti per garantire all’Ilva il minimo indispensabile per sopravvivere e per cambiare la normativa sull’autorizzazione integrata ambientale, senza alcuna visione sul futuro della provincia di Taranto. È chiaro: il governo Meloni non sa cosa fare». Bonelli oggi terrà una conferenza stampa a Taranto «per denunciare l’ennesima prova dell’incapacità del governo Meloni di affrontare la crisi dell’Ilva».

A Taranto intanto si lavora alla riqualificazione ambientale con un tavolo di confronto promosso dal commissario straordinario Uricchio, e presieduto dalla viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gava. L’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani ha spiegato che «gli uffici regionali competenti sono quotidianamente impegnati con le procedure di bonifica sia nell’ambito degli accordi di programma dei SIN sia con quelle di diretta competenza regionale. E oggi, più che mai, come Regione rinnoviamo il nostro impegno nel promuovere ogni utile azione volta a mettere a sistema le risorse disponibili per traguardare gli obiettivi di riqualificazione territoriale per il tramite di una sapiente rete di interconnessioni del mondo istituzionale, imprenditoriale, scientifico, tecnico e professionale».

«Inoltre – ha proseguito l’assessora Triggiani – colgo questa importante occasione per affidare alla vice ministra l’istanza, condivisa con il Commissario Uricchio e già inoltrata al Mase, di dare assoluta priorità in ambito SIN Taranto a valere sulle risorse del Fondo di sviluppo e coesione del ciclo di programmazione 2021-2027 del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, sulla scorta delle nostre proposte di finanziamento degli interventi prioritari dei Siti di Interesse Nazionale in Puglia, a partire dalla bonifica del Mar Piccolo di Taranto, del Piano Insediamenti Attività Produttive di Statte, del Cimitero San Brunone, camposanto storico di Taranto, e della falda sotterranea».

«Gli interventi dovranno anche tener conto delle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, per creare territori resilienti. E, vorrei ribadirlo, la città di Taranto continua ad essere un riferimento territoriale prioritario per tutta la strategia di sviluppo sostenibile della Regione Puglia» ha concluso Triggiani.


Clicca qui per leggere l’articolo sul sito ufficiale

Fonte:
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1642340/ex-ilva-fase-delicata-ultimatum-sulle-offerte.html