MILANO – «Per ora niente rinvio, il Tribunale di Milano, in merito alla causa relativa all’ex Ilva, ha emesso un provvedimento di riserva su entrambe le questioni: la richiesta di rinvio chiesta dai legali dell’azienda e la class action risarcitoria e inibitoria chiesta da noi. Faranno quindi conoscere la decisione». Lo ha dichiarato l’avvocato Ascanio Amenduni, alla fine della nuova udienza relativa alle azioni intraprese da un folto gruppo di cittadini di Taranto e dall’associazione “Genitori Tarantini” contro l’ex Ilva (assistiti da Amenduni). I ricorrenti hanno richiamato in udienza, davanti alla prima sezione civile, la sentenza della Corte di Giustizia Europea che a giugno, pronunciandosi sulla vicenda della fabbrica dell’acciaio, ha stabilito che va sospesa l’attività di un’industria le cui emissioni inquinano e creano danni alla salute pubblica, e stabilito inoltre che la Valutazione di danno sanitario deve far parte integrante dei provvedimenti di riesame-rinnovo delle Autorizzazioni ambientali.

L’altro legale dei ricorrenti, Maurizio Rizzo Striano, afferma invece che «la controparte, appellandosi all’ultimo decreto legge del Governo sull’Aia, hanno chiesto un rinvio affermando: i termini sono brevi, aspettiamo di conoscere l’Aia nuova e vediamo che dice e prescrive. Noi ci siamo opposti. Non è assolutamente rilevante quello che dice l’Aia. Noi stiamo parlando di un danno che si sta verificando adesso, non di quello che dirà l’Aia. E’ quindi irrilevante la tesi della controparte, ci opponiamo e il Tribunale quindi decida. Il Tribunale – aggiunge Rizzo Striano – non h subito concesso il rinvio, cosa che poteva fare, ma si e’ riservato su tutto. Quindi sulla richiesta di rinvio ed anche eventualmente, se non concedono il rinvio, sulla decisione”. Per Rizzo Striano, “in termini pratici, se trascorrendo alcuni giorni non esce fuori alcuna novità, vuol dire che il Tribunale deciderà e il rinvio non viene dato. Non c’è una data ad ora. Se passa una settimana da oggi e non c’è alcuna ordinanza di rinvio, vorrà dire che si deciderà nel merito».

La vicenda è a Milano sia perché il capoluogo lombardo é la sede legale dell’azienda, sia perché lo stesso Tribunale, tempo addietro, ha effettuato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea chiedendo se le diverse proroghe ambientali di cui ha beneficiato l’ex Ilva, avessero violato o meno il diritto comunitario, ed evidenziato, inoltre, sia la mancata Valutazione del danno sanitario ai fini del rilascio dell’Aia, che l’aver considerato solo un set di inquinanti. A metà giugno 2024, la Corte UE, delegando le decisioni al giudice nazionale, ha stabilito, sulla base delle direttive europee, che l’esercizio dell’acciaieria deve essere sospeso se rappresenta una fonte di pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e la salute umana. Ed ha aggiunto che tanto la protezione dell’ambiente quanto della salute umana, sono due obiettivi fondamentali nel diritto comunitario, da considerare sia al momento del rilascio che in quello del riesame delle autorizzazioni. Inoltre, i giudici europei hanno stabilito che la Valutazione d’impatto sanitario delle produzioni industriali deve essere parte integrante dell’Aia e che nell’esame va considerato un set di inquinanti completo.

Nel frattempo, AdI ha prodotto due valutazioni di danno sanitarie riferite ad una produzione, rispettivamente, di 6 e 8 milioni di tonnellate e calcolate “post operam”, cioè a valle degli interventi ambientali fatti. Le due Vis sono ora al vaglio dell’Istituto superiore di Sanità delegato dal ministero della Salute nell’ambito del rinnovo-riesame dell’Aia per l’ex Ilva in corso al ministero dell’Ambiente. L’azienda afferma che con l’ambientalizzazione e gli investimenti fatti, il rischio è ora “ampiamente accettabile”. Il Governo, infine, nei giorni scorsi, tenendo conto della sentenza della Corte UE, ha varato un decreto legge dove riscrive le regole per il rilascio dell’Aia e modifica i criteri della Valutazione del danno sanitario.


Clicca qui per leggere l’articolo sul sito ufficiale

Fonte:
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1647806/ex-ilva-la-battaglia-legale-delle-associazioni-tarantine-il-tribunale-di-milano-si-riserva-sulla-decisione.html