Sono il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, ed il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò ad intervenire sugli sviluppi che stanno interessando l’ex Ilva.
“Il ricevimento dei rilanci – evidenziano – è una fase che non rende definitiva l’assegnazione ma ci fa solo intravedere la fine del percorso di vendita. Percorso su cui come Fim abbiamo espresso la necessità di alcuni elementi essenziali perché si possa addivenire ad un accordo sindacale tra noi e chi subentra. Deve essere chiaro che si discuterà del Gruppo nella sua interezza e che per noi nessun lavoratore, compresi i 1600 di Ilva in AS, deve essere lasciato indietro. Sarà fondamentale esaminare il percorso per cui arrivare a una decarbonizzazione nei tempi, nei modi e sugli impatti occupazionali che ci saranno. Il piano industriale e gli investimenti devono prevedere il rilancio di tutti gli impianti e non accetteremo esclusioni di pezzi della filiera. Non dimentichiamo sottolineano gli esponenti della Fim – che nel 2018 fu necessario più di un anno di tempo per realizzare un accordo e che i tempi fanno parte di un percorso complesso che ponga fine alla vertenza ex Ilva. Come abbiamo più volte ribadito la soddisfazione positiva delle condizioni che come sindacato abbiamo più volte richiesto consentiranno tempi più veloci della fase sindacale. Attendiamo da Palazzo Chigi la convocazione non appena sarà chiaro il percorso e chiediamo al Governo un impegno forte in termini di norme certe e durature per chi acquisirà il Gruppo, ed una stretta sorveglianza dei tempi di realizzazione delle opere necessarie e la presenza dello Stato nella società per dare stabilità economica e finanziaria oltre che garanzia per gli investimenti da realizzare per il rilancio dell’azienda. Non ci sarà un’ulteriore amministrazione straordinaria, come Fim diciamo a gran voce di fare presto e bene per i lavoratori e per il Paese”.
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Fonte:
https://buonasera24.it/news/cronaca/879385/adesso-il-governo-deve-parlare-con-noi.html