TARANTO – Entro il 14 marzo sarà individuata la proposta migliore tra quelle arrivate sul tavolo del ministero dell’Ambiente e il gruppo ex Ilva avrà così un nuovo proprietario. Parola del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervenuto ieri con un videomessaggio all’assemblea di Confindustria Taranto «Le rotte del cambiamento».

«Si avvicina un traguardo importante grazie al lavoro indefesso dei commissari, sotto la vigilanza del governo. Tra pochi giorni, sarà individuata la proposta migliore per quanto riguarda gli stabilimenti dell’ex Ilva. Abbiamo operato per garantire una soluzione concreta e duratura, consci di quanto la siderurgia sia sempre più strategica per l’industria e l’economia dell’Italia e della nostra Europa. Centrale è dare una soluzione alla crisi dell’ex Ilva – ha spiegato il ministro – che abbiamo ereditato con un player industriale internazionale che, insieme a noi, imbocchi con decisione il percorso della piena decarbonizzazione assicurando quella continuità produttiva, quella competitività e le opere di bonifica che non dobbiamo a questo territorio. Il nostro governo – ha aggiunto Urso – ha onorato tutti gli impegni verso i lavoratori, l’indotto e la comunità tarantina. Lo ha fatto con interventi che si sono susseguiti in questi due anni a sostegno della filiera, a tutela del lavoro attraverso la misura anche della cassa integrazione e nei confronti della comunità tarantina e nello specifico del quartiere Tamburi. La nostra priorità era e resta coniugare il diritto costituzionale alla salute con quello del lavoro, la sostenibilità ambientale e la produttività, senza sacrificare una per l’altra come è accaduto in passato».

Taranto, ha ribadito il ministro, «è al centro della nostra attenzione, della politica industriale e ambientale che vogliamo realizzare nel nostro Paese. Sin dal primo giorno della legislatura, come dimostra il percorso che abbiamo imboccato, abbiamo puntato sul rilancio della produzione siderurgica sulla via della piena decarbonizzazione e siamo in campo con tutti gli strumenti di bonifica industriale per coniugare al meglio le necessarie tutele ambientali con lo sviluppo produttivo e industriale».

«L’Italia – ha proseguito – è infatti il secondo produttore europeo di acciaio, il primo per acciaio green. Su 35 stabilimenti produttivi d’Italia 34 sono già totalmente green. L’80% della produzione è sostenibile sul piano ambientale e lo sarà anche lo stabilimento ex Ilva di Taranto perché nel piano che i competitor che intendono avere assegnati gli stabilimenti è prevista la piena decarbonizzazione anche del sito di Taranto, così che l’Italia – ha puntualizzato Urso – possa diventare da qui a 4-5 anni il Paese in Europa più avanzato nella produzione di acciaio green, il leader del nostro continente. E questa scommessa si vince proprio a Taranto».

Per il ministro Urso in questa fase di vendita dell’ex Ilva «è più che mai fondamentale una posizione comune e coesa. Poche ore fa – ha ricordato – ho incontrato al ministero il governatore Emiliano e il suo staff per confrontarci su come vincere insieme questa sfida. Per questo – ha concluso – pensiamo di poter raggiungere l’obiettivo comune di salvaguardia dell’industria e dell’impresa in Italia».

Particolare attenzione alla salute e alla sostenibilità dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, anch’esso intervenuto all’assemblea di Confindustria Taranto con un videomessaggio. «A Taranto siamo impegnati su una nuova Ilva decarbonizzata e questo significa riavviare tutto un sistema di innovazione e modello di azione e salubrità, con particolare riferimento alla salute e alla sostenibilità».

Per Pichetto «Taranto e il suo sistema industriale hanno un ruolo importante nell’impegno che il governo sta mettendo in campo per fare del nostro Mezzogiorno un motore di crescita del Paese».

Sulla vendita dell’ex Ilva è intervenuto anche il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini, ieri a Taranto. «Spero che tra qualche giorno si individui il percorso con l’impresa che può essere interessata a portare avanti questo asset che per noi è fondamentale e sarà importante anche il connubio, la costruzione che ci sarà tra territorio e impresa. Per noi – ha aggiunto – la siderurgia è fondamentale perché se vogliamo avere un piano industriale del Paese, un pezzo della nostra rotta, è essenziale avere le materie che costruiscono il percorso industriale. La siderurgia è sicuramente la materia di partenza».

Per il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, «il tema dell’Ilva è un tema miliardario dal punto di vista degli investimenti, di manutenzioni straordinarie e in dotazione di nuovi impianti a partire dal Dri e dai forni elettrici. C’è il grande tema del gas, c’è il tema della quote gratuite di Co2 che continuano a sparire e pongono il problema di come produrre l’acciaio fino a quando non sarà installato il Dri con i forni elettrici». Gozzi ha osservato che «gli altiforni piccoli che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria garantiscono la transizione. Fino al 2029 bisogna concentrarsi molto su come verrà prodotto l’acciaio di Taranto. Senza produzione di acciaio primario non esiste».


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Fonte:
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1669227/ex-ilva-l-annuncio-a-taranto-del-ministro-urso-nuova-proprieta-entro-una-settimana.html