Il presidente dell’Associazione Indotto AdI e General Industries ripercorre le motivazioni che hanno portato alla nascita di A.I.G.I.

Un incontro molto positivo quello che si è svolto nella giornata del 13 marzo tra l’Associazione Indotto AdI e General Industries e il Commissario straordinario della Camera di Commercio di Taranto, l’avv. Gianfranco Chiarelli.

Con il Commissario Chiarelli abbiamo condiviso idee e progetti, che contiamo di realizzare nei prossimi mesi proprio grazie al sostegno della CCIAA di Taranto

ha commentato il presidente di A.I.G.I.:

Il nostro impegno a tutela degli interessi delle nostre aziende e dei lavoratori non si arresta: è la mission che ci vede quotidianamente impegnati e che spiega anche la nascita della nostra associazione

precisando che la scissione da Confindustria Taranto è stata un atto inevitabile.

Confindustria non ha tutelato i nostri interessi – afferma il presidente di A.I.G.I. – per questo abbiamo sentito netta e chiara l’esigenza di auto-preservarci. Abbiamo avuto il timore di ricadere nella situazione del 2015, quando il passaggio dell’ex Ilva all’Amministrazione Straordinaria comportò la perdita di 150 milioni di euro per queste stesse aziende dell’indotto. Inoltre, Confindustria Taranto aveva di fatto deciso di non rappresentare più il comparto della metalmeccanica, da sempre settore primario e fondamentale per l’economia del nostro territorio, dal momento che intendeva delegare a curarne gli interessi chi di metalmeccanica non ha alcuna contezza, mettendo da parte delegati e dirigenti del comparto”.

Il presidente di A.I.G.I. ha rimarcato la reazione di Confindustria a seguito del divorzio avvenuto a gennaio: l’Associazione presieduta da Salvatore Toma, infatti, si è limitata a inviare una pec a 54 aziende dimissionarie, di cui comunicava la cancellazione dall’anagrafica dei soci.

Nessun tentativo fatto per ricucire uno strappo, insomma, che di fatto era già insanabile.

Un’associazione apartitica, apolitica e autonoma: questa dovrebbe essere Confindustria, come dichiarato dal presidente nazionale Carlo Bonomi nell’intervento avvenuto a margine dell’assemblea generale tenutasi nella nostra città lo scorso febbraio – commenta il presidente – Parole sacrosante, con le quali mi trovo perfettamente d’accordo. Peccato però, che siano necessarie anche trasparenza, verità e competenza”.

Secondo il presidente di A.I.G.I. Taranto ha bisogno di una “realtà associativa che garantisca la tutela delle imprese” ed è per questo che nasce l’Associazione Indotto AdI e General Industries, che si presenta come un“ cluster” che opera con i grandi gruppi industriali del territorio in una logica di distretto industriale.

Le aziende dell’indotto – conclude il presidente – si collocano storicamente quali naturali estensioni organiche e funzionali dei grandi insediamenti industriali e produttivi: la quasi totalità di queste imprese è confluita oggi in A.I.G.I., questa per noi è la risposta migliore. L’obiettivo dell’Associazione è quello della crescita del territorio e delle aziende. Per questo A. I. G. I., a tutela delle aziende e dei circa 4.000 addetti, chiederà l’attivazione della una clausola sociale su tutti i progetti che si stanno portando avanti”.

Fonte: CosmoPolis