TARANTO – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso è convinto che la trattativa per vendita dell’ex Ilva si chiuderà entro un anno. «Le cordate hanno fatto delle proposte serie: essendo una procedura competitiva abbiamo chiesto, in questo caso come anche in altre procedure giunte recentemente a pieno successo, per esempio il caso di Piaggio Aerospace, che coloro che abbiano manifestato l’interesse e poi abbiano presentato un piano finanziario industriale possano rilanciare, essendo una competizione – dice il ministro -. Ora – aggiunge Urso -, siamo nella fase del rilancio che si concluderà tra qualche giorno e sono convinto che ci sarà una conclusione positiva così come è accaduto in tutte le procedure che in questi due anni abbiamo affrontato». Il ministro è intervenuto ieri a Roma ad un evento di Invitalia.
«In questo caso, ove avvenisse, ed è l’augurio di tutti, ci ritroveremo ad aver compiuto il percorso nell’arco di un anno – aggiunge Urso -. Perché l’amministrazione straordinaria è stata eseguita alla fine di febbraio dello scorso anno. Non è ancora passato un anno. E nel contempo, in questo anno, è stata indetta una gara internazionale per l’assegnazione e siamo in procinto dell’assegnazione».
Urso ha fatto anche il punto sulla attuale situazione della fabbrica di Taranto. «È stata ripristinata la piena produttività dell’altoforno 4 che era ormai in procinto di essere sospesa. È stato riattivato un altro altoforno e si stanno realizzando le iniziative perché anche il terzo altoforno tra pochi mesi sia in piena funzione – spiega Urso – Abbiamo dato ristoro alle imprese dell’indotto con una procedura nuova, innovativa ed efficace, per le stesse imprese che ancora devono ricevere i crediti di dieci anni fa. Abbiamo realizzato un accordo con i sindacati per la gestione della cassa integrazione. Si è proceduto al ristoro, come è giusto che fosse, dei cittadini di Tamburi e nel contempo si è dato vita al tecnopolo di Taranto che dovrà gestire la sua attività per quanto riguarda la transizione ambientale. Tutto questo, lo ricordo, in meno di un anno per fare del polo di Taranto l’impianto siderurgico più avanzato d’Europa», conclude il ministro.
Dunque si va verso un altro anno di cassa per l’Ex Ilva di Taranto. Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha infatti avviato l’iter per richiedere l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria anche per il 2025, così come previsto dall’ultima manovra che ha dato il via libera alla possibilità, per le imprese di interesse strategico nazionale con più di mille lavoratori, di fare domanda per la cigs in deroga alla normativa vigente, per salvaguardare «il livello occupazionale e il patrimonio delle competenze dell’azienda». L’ammortizzatore sociale riguarda 3420 dipendenti, di cui oltre due terzi (2955 per l’esattezza) nel sito tarantino. Scatterà dal 1 marzo e la durata sarà «commisurata alla gestione dei Commissari Straordinari».
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Fonte:
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1644988/ex-ilva-vendita-entro-lanno-ma-riparte-la-cassa-integrazione.html